Cambiare la mentalità per aumentare l’export in Cina di vino italiano

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export vino cina

Le riflessioni sull’export in Cina del vino italiano e le indicazioni per fronteggiare lo strapotere dei produttori francesi.

Il 2012 ha segnato l’importante scoperta dei Vini Rossi Dop toscani da parte dei consumatori cinesi, registrando una chiusura dell’export di vino in Cina che ha superato i 10 milioni di euro.

Nonostante questa buona notizia per il vino italiano, siamo ancora lontani dalle performances sul mercato cinese dei vini francesi.

Per capire lo strapotere dei produttori francesi è sufficiente questo dato: su 100 bottiglie di vino importate dalla Cina, 6 sono italiane e ben 55 provengono dalla Francia. Questo significa che se in mercati tradizionali come USA, Germania e Regno Unito l’export di vino italiano è in crescita, non si può dire altrettanto per i mercati emergenti come Brasile e Cina.

Questi dati dovrebbero far riflettere perchè se i mercati tradizionali possono risentire, come comprensibile, della crisi dei consumi, i Paesi emergenti, invece,  come Cina e Brasile sono in rapida espansione economica.

I numeri parlano chiaro: la Cina è oggi il quinto mercato al mondo per quantità di vino acquistata e secondo alcuni esperti diventerà la prima piazza modiale entro il 2020.

Le motivazioni della predominanza francese e i suggerimenti pratici per i produttori italiani.

Il modello francese domina, al momento, il mercato cinese perchè i produttori francesi hanno capito l’importanza di instaurare un rapporto diretto con il distributore, investendo milioni di euro per essere presenti in modo capillare sul mercato.

Dove per distributore cinese si intende l’importatore perchè  in Cina la grande distribuzione organizzata conta solo il 15% del mercato.

I produttori francesi di vino hanno, così, investito ingenti somme di denao in azioni di marketing per incentivare gli importatori = distributori ad aumentare la presenza dei propri vini sul territorio, arrivando così primi e vincenti in un mercato come quello cinese dove il vino è un prodotto style – symbol. Ciò significa che il consumatore non conosce la differenza tra marchi, ha una scarsissima educazione eno-gastronomica per cui conta principalmente il fattore presenza.

Da questa analisi cosa devono fare i produttori italiani di vino.

I produttori di vino italiani devono smetterla di impiegare modelli superati come la ricerca di agenti/importatori attraverso i soliti circuiti delle fiere dove, alla fine, delegano la vendita a importatori spagnoli e, guarda caso, francesi che non hanno alcun interesse a valorizzare i prodotti italiani. Circuiti come la fiera di Verona o quella di Hong Kong non rappresentano la Cina e gli operatori cinesi come invece potrebbero fare città come Shangai, Chengdu o Nanjin.

Considerando che il tessuto produttivo italiano è dominato da piccole imprese, le cui disponibilità finanziarie sono per molti versi ridotte allo stremo, è opportuno che le imprese italiane decidano di coalizzarsi e, sul modello francese, mettano insieme le risorse per farsi guidare nell’approccio a realtà complesse, culturalmente e geograficamente lontane,  e investire in azioni di marketing vincenti.

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Il 2020 è vicino, ora è il momento di investire per coprire il gap con l’export francese.

Documenti per l’ importazione

Etichettatura del vino da importare in Cina

Per quanto riguarda l’etichettatura del vino da importare in Cina occorre sia l’etichetta originale del Paese di esportazione sia un’etichettatura in caratteri cinesi, solitamente  a cura del soggetto importatore o dell’intermediario.

Ecco l’elenco dei documenti tradotti in lingua cinese da fornire alle Autorità Cinesi competenti per la verifica:

  • Tre copie per ogni prodotto importato del modulo per la richiesta di verifica delle etichette.
  • Tre fotocopie firmate e timbrate della licenza dello svolgimento di attività commerciali dei produttori e dei distributori.
  • Sette set dei campioni di etichette, tutte conformi a quelle utilizzate per la vendita.
  • Certificato di origine del prodotto di cui un originale e due copie firmate e timbrate.
  • Elenco degli ingredienti autentificato e comprensivo di processo produttivo firmato dal produttore.

I principali requisiti per le etichette del vino in lingua cinese sono:

  • Nome del prodotto e marchio.
  • Ingredienti e contenuto netto in ml.
  • Contenuto di alcool in v/V.
  • Contenuti di zuccheri espresso in g/L.
  • Data di produzione espressa in anno/mese/giorno.
  • Data di validità con la dicitura “best before…” per bevande alcoliche con gradazione inferiore ai 10° , per le altre la dicitura non è necessaria.
  • Nome e indirizzi dell’imballatore, distributore e importatore.
  • Percentuale di materia prima utilizzata rispetto al contenuto totale, ad esempio: Vino XY (% succo di uva).
  • Paese di origine.
  • Numero standard prodotto.

Se l’etichettatura è conforme alle leggi cinesi , il prodotto sarà distribuito con la definizione di “label is qualified”, in caso contrario l’esportatore italiano potrà richiedere la rispedizione delle merci in Italia con una Return Notice.